Cosa dice di nuovo l’Edizione 2019 della Norma UNI 11224

Cosa dice di nuovo l’Edizione 2019 della Norma UNI 11224

Il 5/09/19 è stata pubblicata la nuova edizione della norma UNI 11224, che regola la manutenzione e il controllo iniziale dei sistemi per la rivelazione
incendio.

La novità principale riguarda le indicazioni sulla verifica generale del sistema e la modifica della sua periodicità e definizione di un processo di
manutenzione continuo. Una modifica sostanziale riguarda l’introduzione del concetto di “anzianità dell’impianto” e si riferisce nello specifico agli impianti installati da più di 12 anni. In questo caso diventa ora necessaria la Verifica Generale del Sistema di rivelazione incendio, le possibilità che si hanno a disposizione sono tre:

1 La REVISIONE IN FABBRICA, da effettuarsi eventualmente entro i 6 anni successivi, su 1/6 del totale dei rivelatori ogni anno, più il controllo periodico semestrale (50%) dei restanti rivelatori.
2 La SOSTITUZIONE CON RIVELATORI NUOVI, da effettuarsi entro i 6 anni successivi, su 1/6 del totale dei rivelatori ogni anno, più il controllo periodico semestrale (50%) dei restanti rivelatori
3 La PROVA REALE dei rivelatori, da effettuarsi con le medesime modalità delle opzioni precedenti e secondo le indicazioni previste dalla UNI 9795 (per i Rivelatori Puntiformi di Fumo ed i Rivelatori Lineari Ottici di Fumo), da UNI/TR 11694 (per i Sistemi di Aspirazione ASD) e da indicazioni del Produttore e del Progettista per i Rivelatori di Fiamma.

Come si calcola l’anzianità degli Impianti e quali sono le conseguenze sugli Impianti nuovi e su quelli esistenti

Sebbene com’è noto le Norme tecniche non siano mai da considerare retroattive, in questo caso specifico però l’effetto della Nuova UNI 11224 si ripercuote in maniera molto pesante su tutto il parco di Impianti installato al momento dell’entrata in vigore della Norma. Viene infatti stabilito che tutti gli Impianti installati prima di 12 anni dall’entrata in vigore della Norma debbano essere naturalmente assoggettati immediatamente al processo di REVISIONE, secondo una delle 3 modalità sopra descritte.
L’anzianità dell’Impianto va calcolata in ogni caso dalla “data di messa in servizio” del sistema e sua consegna formale al Committente (Responsabile dell’Impianto/ Datore di Lavoro / Responsabile della Sicurezza/ ecc.) e non ha nulla a che vedere con eventuali altre date (come ad es. quella di produzione dei singoli Rivelatori/ Componenti. La nuova Norma UNI 11224: 2019 ribadisce inoltre un altro importante requisito da verificare in sede di Revisione del Sistema – peraltro già presente nella precedente edizione, ma forse non ancora completamente applicato: l’accertamento preliminare della disponibilità di parti di ricambio identiche o compatibili con quelle installate, quale “conditio sine qua non” affinché il Sistema sia assoggettabile a manutenzione in caso di Guasto successivo.
Cosa significa ciò nella pratica: che cioè il Manutentore deve informare immediatamente e con chiarezza il Cliente della eventuale mancata condizione di cui sopra, in modo da evidenziare chiaramente lo stato di criticità grave del Sistema stesso, con tutte le conseguenze di possibili disagi e/o responsabilità annesse che ciò comporta. La nuova UNI 11224 introduce poi anche alcuni significativi vantaggi in termini di costi di manutenzione per Impianti di nuova installazione o con anzianità inferiore ai 6 anni, consentendo in questi casi di effettuare il test periodico di funzionamento sul 25% dei Rivelatori installati per ciascuna visita semestrale di controllo periodico (anziché il 50% previsto nella edizione precedente).

Fare la manutenzione “A REGOLA D’ARTE” non e’ mai stato cosi’ semplice

Come si calcola l’anzianità degli Impianti e quali sono le conseguenze sugli Impianti nuovi e su quelli esistenti

Si tenga sempre presente comunque che queste percentuali di riduzione (25% o 50%) vanno considerate alla luce delle condizioni specificate al punto 10.2 della Norma, che definisce una serie di condizioni al contorno
da soddisfare nel calcolo della percentuale stessa, come ad es.:

  • Sistemi Convenzionali = test 100% ad ogni controllo
  • Sistemi indirizzati = 25% o 50% esteso a TUTTE le Zone del Sistema
  • Sistemi Indirizzati = punto singolo per Zona → 100%
    In generale si può affermare che le nuove regole tendono giustamente a privilegiare la sostituzione di Impianti vecchi e magari scarsamente affidabili, incentivando dopo i 12 anni l’applicazione di apparati di nuova generazione che forniscono maggiori garanzie di funzionamento ed affidabilità nel tempo.

Cosa deve fare il Manutentore

Il Manutentore Professionale ha una funzione fondamentale nel garantire al Committente (Responsabile del Sistema/ Datore di lavoro) una reale affidabilità dell’Impianto di Rivelazione e Allarme Incendio – IRAI come definito dal Codice di Prevenzione incendi, divenendo di fatto un imprescindibile alleato nel rendere reale le tutele della Sicurezza che l’Impianto deve garantire e fornendo un importante strumento di mitigazione dei rischi connessi alle responsabilità a carico del Titolare
dell’Attività. Proprio per questo ruolo fondamentale che rappresenta, il Manutentore Professionale deve proporsi come indispensabile “Consulente Esperto” del Titolare dell’Attività a cui fornire sempre le migliori soluzioni tecniche ed applicative, in linea con lo stato dell’arte del settore e soprattutto nel completo rispetto della Regola dell’Arte. Come sappiamo la Regola dell’Arte passa necessariamente attraverso l’applicazione delle Norme Tecniche: in questo caso quindi il Manutentore deve immediatamente farsi tramite per una generale e approfondita divulgazione presso tutta la sua Clientela di quanto questa nuova Norma UNI 11224 prevede, informando delle nuove regole e facendosi immediatamente parte attiva nell’applicarle fin da subito con i suoi
Clienti esistenti e via via proponendola a nuovi Clienti. In tal modo il Manutentore Professionale tra l’altro tutela anche sé stesso e le proprie responsabilità indirette derivanti dall’esercizio della propria attività di controllo e manutenzione periodica degli Impianti di Rivelazione e Allarme Incendio: solo rispettando da subito quanto la Norma UNI 11224:2019 prevede può infatti essere tranquillo di avere operato in conformità a quanto richiesto dalla sempre valida Legge della Regola dell’Arte (L. 186 /68).

Cosa deve fare il Responsabile dell’Impianto
E IL RESPONSABILE DELL’IMPIANTO COME SI PUÒ MUOVERE IN QUESTO CONTESTO?

E’ fuori dubbio che la prima scelta deve essere per interlocutori seri ed affidabili, sia per la parte Prodotto – ed in ciò Hochiki vanta una tradizione di competenza e innovazione di assoluto valore – sia per la parte di Service – e qui torna in gioco la necessità di previlegiare sempre Aziende professionali di competenza comprovata e certificata. Nel caso di Hochiki noi “certifichiamo” la competenza dei Tecnici delle nostre Aziende Partner Professionali di Installazione e Manutenzione, attraverso l’erogazione di Corsi di Specializzazione su tutta la gamma di apparecchiature Hochiki, alla fine dei quali rilasciamo un apposito Attestato di Apprendimento che garantisce appunto anche i Committenti (Responsabili degli Impianti) circa l’effettiva capacità e conoscenza in capo ai Tecnici delle Aziende Professionali Partner. Siamo inoltre noi stessi parte del Progetto di Qualificazione degli Operatori nel Settore Security e Safety portato avanti dall’Associazione Confindustriale di Categoria (Anie Sicurezza), insieme alle altre Associazioni di settore, all’UNI e all’Istituto Italiano del Marchio di Qualità, che sta procedendo con Corsi di Formazione specifica per Manutentori di Impianti di Rivelazione e Allarme Incendio, incluso i Sistemi EVAC per impiego in Emergenza. Lo scopo di questa iniziativa è di creare un percorso di Formazione Permanente per i Tecnici delle Aziende del Settore, propedeutico alla Certificazione di Parte Terza delle competenze acquisite, tramite apposito Esame di verifica da parte di IMQ. Già qualche centinaio di Tecnici di Aziende Professionali ha intrapreso questo percorso, ottenendo anche la Certificazione di Competenza da parte di IMQ. La combinazione della Certificazione di Competenza rilasciata da Ente di Terza Parte (IMQ), insieme alla Certificazione di competenza specifica rilasciata da Hochiki per le Aziende Professionali Partner costituisce una base certa per i Responsabili degli Impianti di Rivelazione e Allarme Incendio, sulla quale operare le scelte di affidamento dei lavori di installazione, adeguamento e manutenzione dei propri Sistemi di Sicurezza Attiva Antincendio

TUTELA IL TUO INVESTIMENTO GARANTENDO LA FUNZIONALITA’
A SALVAGUARDIA DELLA SICUREZZA DI TUTTI E DELLE TUE RESPONSABILITA’

Cosa può fare il Costruttore per favorire le soluzioni più idonee per Manutentore e Committente

Sarebbe banale e forse presuntuoso affermare che Hochiki da sempre opera con la filosofia di fornire sempre e comunque le migliori soluzioni tecniche e impiantistiche atte a garantire durabilità ed affidabilità delle proprie apparecchiature e Sistemi di Rivelazione Incendio; in realtà è proprio cosi e si possono portare molti esempi di questa modalità operativa, che pone sempre l’etica della “qualità nel tempo” al primo posto.

A. Hochiki ha introdotto per prima fin dalla fin degli anni ’90 la soluzione della “Camera di Analisi Removibile” nei propri Rivelatori di Fumo, sia Convenzionali che Analogici; tale Camera è. Disponibile come normale Parte di Ricambio per tutti i tipi e modelli dei nostri Rivelatori, costa meno di qualsiasi attività empirica di pulizia e soprattutto garantisce l’effettivo ripristino delle condizioni iniziali di funzionamento del Rivelatore di Fumo Ottico o Multicriterio (Ottico/ Termico);
B. Hochiki adotta fin dal 1995 un Protocollo Digitale di altissima integrità (ESP), con codifica digitale degli indirizzi su memoria non volatile allo stato solido, che permette al Tecnico di configurare il dispositivo attraverso uno Strumento Palmare con Display. Tale Strumento (TCH-B200) consente inoltre al Tecnico stesso di verificare direttamente sul campo lo “stato di pulizia” della Camera di Rivelazione, effettuare immediatamente eventuali operazioni di pulizia con apposite bombolette d’aria compressa, oppure se necessario effettuare la sostituzione della Camera stessa;


C. Da sempre Hochiki propone un Software di Progettazione ad uso gratuito, denominato Loop Calculator, che consente di effettuare dei calcoli preliminari sulla lunghezza e fgli assorbimenti del Loop, in modo che i Tecnici siano orientati nelle migliori scelte dei Cavi Speciali più adatti e nelle soluzioni impiantistiche più idonee per la realizzazione del Sistema;

D. Sempre dal 1995 Hochiki fornisce ai propri Partner Professionali uno Strumento di Analisi del Loop, chiamato TE-LCT (Loop Commissioning Tool), che permette ai Tecnici di effettuare verifiche sul funzionamento del Loop e sulla risposta fornita dai Dispositivi presenti; tale strumento è alimentato a batterie e quindi svincolato dalla presenza di una Centrale di Controllo, in modo da poter essere utilizzato anche per analisi parziali di tratte del Loop o per operazioni di cantiere in assenza di rete elettrica;

E. Da alcuni anni Hochiki fornisce gratuitamente ai propri Partner Professionali l’Accesso ad una Virtual Resource (Cloud) per rendere disponibile il Software di Configurazione e Programmazione delle proprie Centrali di Controllo (LE 2 = Loop Explorer 2) sempre nella Versione più aggiornata e solo ai Tecnici abilitati e che sono quindi in possesso della Certificazione di Competenza di cui sopra, avendo frequentato appositi Corsi di Formazione;
F. A breve Hochiki rilascerà ai propri Partner Professionali l’accesso ad una Piattaforma su Cloud denominata NIMBUS, dove potranno essere scaricate dalle nostre Centrali di Controllo tutte le informazioni relative all’Impianto, con la registrazione delle date di commissioning e di tutte le operazioni di manutenzione ed ogni eventuale variazione/ sostituzione/aggiunta di dispositivi. Nimbus sarà ovviamente raggiungibile anche attraverso Smartphone e sarà molto utile per gestire al meglio le talvolta complesse casistiche di periodicità che si potranno riscontrare sugli Impianti soggetti a Manutenzione secondo le modalità previste dalla nuova Norma. Ciò per semplificare al meglio le operazioni di registrazione delle operazioni di Manutenzione, ma eventualmente anche per creare una sorta di Outlook -on-line delle scadenze e della pianificazione degli interventi post-installazione sui Sistemi .

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