CEI 79-3 in inchiesta pubblica

CEI 79-3 in inchiesta pubblica

Sono sincero, quando Alessio Piamonti mi ha chiamato per dirmi che la norma regina sugli impianti di allarme intrusione, la CEI 79-3, era in inchiesta pubblica ho tirato un bel sospiro di sollievo. Era ora pensai, da tempo infatti speravo che la “vecchia norma” quella attualmente in vigore venisse rimaneggiata. Ne sento una reale necessità che nasce dal cambiamento dei tempi, dalla trasformazione delle tecniche di frode usate dai ladri e perchè no, dalla disinformazione che ahimè regna sovrana in questo settore.

La CEI 79-3 per come la conosciamo è stata pubblicata nel 2012 ed è assolutamente normale che dopo 12 anni debba essere aggiornata. Molte informazioni che oggi sono di pubblico dominio a quei tempi erano sconosciute o riservate a pochi – mi riferisco alle competenze dei ladri – di conseguenza pensavo che anche i livelli di prestazione degli impianti di allarme intrusione IAS avessero bisogno di una rinfrescata.

Premetto subito che leggere  92 pagine di concetti espressi in normatichese necessita, almeno per me, di lunghe pause di meditazione zen durante le quali, inutile negarlo, mi sono dovuto riprendere a suon di caffè per tenere aperte le palpebre e sarò ben lieto di complimentarmi con chi invece è riuscito nell’impresa al primo tentativo oltre al Piamonti, naturalmente, forte dell’allenamento quotidiano…

Questo progetto di nuova norma dicevo, appare più snello e sotto alcuni punti di vista semplificato. È stato tolto il famoso e famigerato calcolo matematico dei livelli e quindi penso “bene, sembra andare nella direzione giusta”.  La mia attenzione però viene ben presto catturata da alcuni dettagli. Nonostante siano passati 12 anni e con loro sia cresciuto internet, informazioni a portata di mano per tutti e facilità di comunicazione in tempo reale, questa norma sembra addirittura diminuire il livello di sicurezza dei nostri impianti.

Questa proposta, che il comitato 79-3 presenta al CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) che di fatto la pone in inchiesta pubblica poprio perchè vengano segnalati eventuali  errori e/o omissioni, raccoglie dal punto di vista tecnico diverse segnalazioni da parte mia. Alcune che possono sembrare banalità ma che potrebbero far nascere degli eventuali dubbi in caso di contenzioso, fino a veri e propri errori assolutamente non degni di una norma a carattere nazionale.

Ti invito quindi, se tieni al futuro di questo comparto, di scaricare QUI l’inchiesta pubblica relativa alla CEI 79-3 e comunicami le tue impressioni a info@topsecurityadvisor.it

Sarà poi redatto un documento ad hoc da inviare al CEI con tutte le segnalazioni e richieste di revisione.

Davide Marcomini
MD sistemi

 

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